Nella ricorrenza dei 50 anni dal 1968, anno cruciale per i cambiamenti della società, del costume e anche dell’arte, si assiste ad un proliferare di mostre pubbliche che affrontano a vario titolo questo tema; la galleria Guastalla Centro Arte presenta per i mesi estivi, un nuovo allestimento di opere realizzate nei decenni ’60 e ’70. L’intento è proprio quello di analizzare, anche se certamente non in modo esaustivo, alcuni sviluppi che l’arte contemporanea ha avuto in Italia dopo quegli anni, quasi fosse un piccolo viaggio dentro correnti, movimenti, tendenze che già esistevano o che nascono durante gli anni ’60 e si sviluppano anche successivamente, intendendo questi come periodo di snodo e di forte rinnovamento dell’arte in Italia.
Saranno esposte opere di Alberto Burri, presente con una rara acquaforte del 1968, Emilio Scanavino con un importante olio del 1973, una scultura in acciaio di Fausto Melotti, ed anche opere di Consagra, Turcato, Dorazio, Reggiani, Santomaso quasi a fotografare lo stato di quelle tendenze astratto-informali, nate in periodi precedenti, ma che ancora in quegli anni mostravano tutta la loro vitalità.
Michelangelo Pistoletto e Alighiero Boetti, presenti in mostra con 2 opere multiple, danno vita a Torino ad un nuovo linguaggio di tipo concettuale che porterà alla nascita dell’arte povera. Altro momento di svolta significativo può essere considerato quello del decennio degli anni ’70, che registra lo svilupparsi in Italia nella sua pienezza un linguaggio Pop, tipicamente italiano, diverso ma vicino a quello sviluppatosi negli stessi anni negli altri paesi occidentali: in mostra un Paesaggio anemico degli anni ’70 di Mario Schifano, 2 dipinti di Franco Angeli degli stessi anni e un Omaggio a Michelangelo del 1978 di Tano Festa.
Altre individualità che hanno visto crescere il loro lavoro in modo autonomo ed originale a cavallo fra gli anni 60 e 70 e che grande importanza hanno avuto, tanto da essere considerati dei capi-scuola, sono Rodolfo Aricò ed Enrico Baj qui rappresentato sia da un “Militare” del 1972 che da un’opera in legno della serie delle “maschere”.
Per finire la nostra panoramica sull’arte dopo il 1968, abbiamo voluto inserire due opere su carta di Renato Guttuso a testimonianza di quanto, ancora l’approccio della figurazione realistica, erede della grande tradizione italiana fosse ancora vivo e capace di esprimere soluzioni interessanti.
richiedi opere in mostra a info@guastallacentroarte.com
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