RENATO GUTTUSO
nel centenario della nascita
28 maggio – 10 settembre 2011
Comunicato stampa

La Galleria Guastalla Centro Arte presenta una mostra antologica dell’artista Renato Guttuso. In mostra saranno esposte circa 40 opere, dipinti, tecniche miste, disegni e opere grafiche dell’artista scomparso a Roma nel 1987. Vi sono rappresentate, con le tecniche più usate da Guttuso, le varie tematiche: i nudi, le scene erotiche, le nature morte, i paesaggi con i celebri tetti, le scene di realismo sociale, le illustrazioni dalla letteratura antica.

Nella presentazione del catalogo, Giorgio Guastalla ricorda l’amicizia e i rapporti di lavoro intrattenuti con Renato Guttuso in circa 17 anni di assidua frequentazione, consolidatisi anche attraverso tre importanti mostre negli anni ’70, in una delle quali fu esposto il grande dipinto “La Vucciria” con i relativi bozzetti preparatori, e con la pubblicazione del volume “Omaggio a Guttuso” e di 2 album di litografie negli anni ’80.

Di particolare interesse fra le opere esposte in mostra il ciclo di illustrazioni per la Divina Commedia realizzate nel 1959-60, pubblicate da Mondadori nel volume “Il Dante di Guttuso”, e di alcuni bozzetti preparatori per importanti dipinti quali “La Spiaggia” del 1955 e “La Vucciria” del 1974.

Pochi artisti sono stati così amati – scrive Giorgio Guastalla nel suo testo – come Guttuso: penso che ciò sia dovuto alla sua scelta realista di testimone del proprio tempo e al suo impegno sociale; la sua pittura rappresenta la storia e la vita contemporanea ma anche la elementare bellezza della natura con una tavolozza che sfocia nella grande pittura fine a se stessa. Guttuso si rivolge al mondo che lo circonda dipingendo le cose che vede e che conosce, con la immediatezza e la forza di un artista primitivo.

Nelle sue nature morte raffigura le cose di tutti i giorni e i frutti della terra coltivati dall’uomo, così come nei dipinti di impegno sociale con mezzi espressionistici riesce ad imprimere su di noi l’ orrore delle terribili conseguenze della nostra società malata o di un ordine sociale fatto di oppressione, di vittime e di ingiustizia.

Nella sua presentazione Giorgio Guastalla riporta quanto scritto dallo stesso Guttuso nel suo memorabile volume Mestiere di pittore:

“La pittura è il mio mestiere. Cioè è il mio mestiere ed il mio modo di avere rapporto con il mondo. Credo che per me esso rappresenti la più idonea possibilità di capire e di farmi capire. Ma ciò non vuol dire che io capisca e che mi faccia capire.

Vorrei riuscire a testimoniare del mio tempo (che è come dire delle mie passioni) senza essere costretto a falsarne i significati. Vorrei parlare chiaro e sembrare ovvio senza essere ovvio anzi dicendo cose totalmente nuove. Vorrei saper utilizzare il più possibile le scoperte dell’arte di avanguardia senza copiare i metodi di nessuno, e senza continuare con altre mie esperienze parziali un corso della “avanguardia “ che è virtualmente chiuso (da almeno 10 anni). Vorrei essere appassionato e semplice, audace e non esagerato. Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che come nella vita consiste nella verità”.

 

Catalogo

richiedi il catalogo delle opere a info@guastallacentroarte.com

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