Mino Maccari (Siena 1898 - Roma 1989)
Dopo aver preso parte, nel 1922, alla Marcia su Roma, nel 1924 Mino Maccari inizia a collaborare come grafico al settimanale "Il Selvaggio", pubblicando le sue prime lineografie caricaturali e dando forma a una pungente opposizione interna al regime fascista. Nel 1927 aprì a Firenze al n. 60 di via Zanobi una piccola galleria, “La stanza del Selvaggio”, dove espongono tutti gli artisti legati al giornale che danno vita all’omonimo gruppo. Questo è definito dal Maccari «realista sintetico», avverso a ogni forma di astrattismo e decadentismo, legato al valore culturale del disegno e alla chiarezza e concretezza di visione della classicità. Maccari realizza molte cartelle di grafica, configurando spesso la sua produzione come critica graffiante delle consuetudini borghesi che si concretizza in un disegno mordente e incisivo e in una figurazione che si ricollega, da una parte a valori Plastici, dall'altra all'Espressionismo di Ensor.
Nel 2005 la nostra Galleria realizza una mostra con sessanta opere dal 1930 al 1980 tra dipinti, tecniche miste e disegni, dal titolo Un selvaggio indiscreto, con presentazione di Giorgio Guastalla.